Dal 10 al 14 luglio a Venezia si sono svolti i Campionati di pallacanestro della categoria open. Proponiamo di seguito il racconto dell’esperienza vissuta dalla Montesacro Roma:
La Montesacro Roma, dopo un campionato condotto con grande impegno e agonismo, racimolando sole due sconfitte in 29 partite, si è presentata alle finali nazionali di Venezia Mestre con l’ambizione di proseguire la propria ascesa. Guidata dalla sapiente guida di coach Fauro, la squadra ha affrontato questa nuova sfida con la consapevolezza di aver costruito qualcosa di speciale. Nel girone, le avversarie sono state di altissimo livello: Reggio Calabria, Torino e Bologna hanno messo in campo formazioni competitive, con giocatori che vantano esperienze anche in Serie A. Nonostante la rosa ridotta, decimata da qualche infortunio, la squadra ha lottato con il cuore, dimostrando un carattere e una coesione fuori dal comune. Purtroppo, il destino ha voluto che la Montesacro non superasse la fase a gironi. Un’eliminazione anticipata, che lascia un po’ di amaro in bocca, ma che non scalfisce il valore di una stagione straordinaria. Venezia Mestre è stata un’occasione non solo per competere ai massimi livelli, ma anche per rafforzare lo spirito di squadra, creare ricordi indelebili e vivere un’esperienza unica. I ragazzi hanno avuto modo di conoscere personalmente tifosi e giocatori di altre squadre, creando nuovi legami e arricchendo il loro bagaglio esperienziale. Inoltre, hanno potuto girare per la splendida città di Venezia, assaporandone la storia e la cultura. Tutte le partite sono state disputate con la massima sportività, nonostante le temperature torride che hanno caratterizzato la manifestazione, con punte che hanno sfiorato i 38 gradi. Questa giovane formazione, dopo aver assaporato il gusto della vittoria in questo campionato, è pronta a ripartire con rinnovato entusiasmo, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente e di raggiungere traguardi ancora più ambiziosi. Le finali sono state anche l’occasione per salutare Francesco Bella, capitano di quest’ultima spedizione che dopo 29 anni di attività ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, al termine di una stagione che grazie al coach, i compagni di squadra e la società, rimarrà memorabile.

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